ANTIFRAGILE: FORME NEL VERDE 2019 presentato il progetto nelle Accademie di Belle Arti di Carrara e Firenze

a cura di Gaia Pasi.

Nassim Nicholas Taleb nel libro “Antifragile: prosperare nel disordine”, (il Saggiatore, 2013), sostiene che  “a partire dal secondo dopoguerra abbiamo costruito sistemi sempre più complessi, e per questo sempre più dipendenti dalle previsioni. Ma oggi molte previsioni restano inaffidabili: siamo riusciti ad arrivare sulla luna, ma non siamo in grado di dire quali saranno le quotazioni di borsa domattina. Per questo dobbiamo costruire sistemi che si reggono senza bisogno di previsioni, in cui imprevisti ed errori si trasformino in vantaggi, e per cui si possa immaginare una esposizione positiva agli accidenti e alla casualità insomma, sistemi resilienti anzi, qualcosa di più: “sistemi antifragili.”

La pietra filosofale, secondo Taleb, “è inventare un’impresa che non tema il fallimento, e che impari a fallire orgogliosamente, in fretta, molto, su piccole cose, in ambiti in cui un solo grande successo possa sovracompensare tutti i piccoli fallimenti: è la filosofia della Silicon Valley” e, se ci pensate bene, di chiunque faccia ricerca.

Anche nell’arte l’atteggiamento antifragile dimostra che è proprio moltiplicando i fallimenti possibili che ci si procurano più occasioni di apprendimento empirico e opportunità di guadagno casuale e imprevedibile. Il successo nasce dal rischio, il rischio non ha paura del fallimento. In questo senso la creatività è massimamente antifragile.

Il progetto pensato per l’edizione 2019 di Forme nel Verde, dimostra come le opere degli studenti delle Accademie di Belle Arti di Firenze e di Carrara, con le loro ingenuità e genialità, nascano o sappiano avvantaggiarsi dei momenti di difficoltà, dell’incertezza, per farsi portatrici di messaggi capaci non solo di resistere, ma di migliorare il sistema.

L’antifragilità è la costola dell’arte è una forma che ha coraggio di reinterpretarsi è uno specchio che si rompe per diventare opera, è un Terzo Paradiso che unisce tu, me, noi, in un’espressione visiva inesistente, che s’inventa per superare l’infinito o per aggiungervi qualcosa d’importante: la forza “d’insieme” degli uomini, deus ex machina.

Per questo motivo, grazie alla collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Firenze, quest’anno la presenza del maestro Michelangelo Pistoletto con l’opera Terzo Paradiso, diventa l’emblema dell’edizione 2019 di Forme Nel Verde. Accanto ad essa l’opera ambientale “Riflessioni su terzo paradiso” sarà composta dal trio di artisti Davide Carnevale, Francesco Saverio Teruzzi, Sebastiano Pelli e gli studenti delle Accademie.

Francesco Saverio Teruzzi ambasciatore del progetto di Pistoletto per Città dell’Arte, (la Fondazione di Michelangelo Pistoletto a Biella) dirigerà un workshop con gli studenti delle due Accademie d’Arte toscane, per costruire un Terzo Paradiso di dimensioni ambientali nella parte alta degli Horti Leonini, utilizzando materiali facilmente reperibili sul luogo quali travertino, terracotta, legno. La sezione teorica del workshop riguarderà l’approfondimento di questa installazione e servirà a fornire agli studenti gli strumenti e le soluzioni tecniche idonee per realizzare il Terzo Paradiso di San Quirico, opera grazie alla quale il Comune diventerà satellite propulsivo (insieme a molte altre città del mondo che hanno ospitato e ospiteranno il Terzo Paradiso), di un’operazione culturale, di livello internazionale

L’antifragilità è un grave che precipita ma non si rompe perché si trasforma durante la caduta come il Broker, l’uomo defenestrato dello scultore Maurizio Savini, che diventa di chewingum prima di impattarsi al suolo. Savini infatti realizza le sue opere a grandezza vero utilizzando gomme da masticare, attraverso una ricerca che unisce la pop art internazionale, ai paradossi della globalizzazione attuale. “Questi uomini volanti, sono i brokers, i nuovi “maghi” della finanza moderna, che adulterano con oro e argento il bene comune, e volano sui rialzi di qualche indice di borsa… Savini però, non giudica né invoca gli dei, osserva, nell’attesa dello schianto certo, e ride…”(Stefano Riccioni). Maurizio Savini, oltre a installare alcune sculture dentro il Palazzo Chigi, terrà una lezione magistrale con gli studenti delle accademie, durante la quale, introdurrà il suo lavoro e parlerà della sua tecnica.

Maurizio Savini, “Brokers”

Sebastiano Pelli (Poggibonsi 1988) è il giovane scultore che condurrà il workshop “ESSERE UMANI” (dal 20 al 27/07), che insegnerà agli studenti la tecnica di saldatura a vista di lamiere di ferro e l’utilizzo della mola. Finalista della sezione Street Art del concorso per under 35 “Artefici Del Nostro Tempo”, lanciato dalla Biennale di Venezia 2019, Pelli non toglie le tracce del lavoro “sporco”: piuttosto, le cuciture tra una lastra e l’altra diventano il punto focale delle sue opere. L’artista ricerca la cerniera perfetta che nella sua imperfezione sia capace di saldare piccoli pezzi (gli scarti di ferro) per trasformarli in grandi cose o simboli universali come può esserlo un Martello (2018).

Sebastiano Pelli Martello (2018), lastre ferro saldate, 5×3 metri, rotatoria Gabricce,
Colle Val d’Elsa, Siena

Jacopo Pischedda (Siena 1983) è l’artista che dirigerà “MESSAGE FROM THE STREET”, un workshop di Street Poster Art, approfondimento dell’esperienza “MICE IN THE ART” https://formenelverde.it/mice-in-the-art-topi-nellarte-un-percorso-per-grandi-e-piccini-di-avvicinamento-allarte-contemporanea/ dello scorso anno. Dopo il successo a Zurigo della mostra “Supercallifragisexy” (2019 -Galleria Jedlischka) e del progetto https://percorsiincomune.it/i-murales-di-castellina-scalo-percorsi-in-comune-vol-i/ (2017), Pischedda, approfondirà con gli studenti: i moventi del lavoro di street poster art, la scelta dei luoghi di intervento, gli impasti delle colle, la tipologia delle carte utilizzabili, le tecniche di fissaggio, la valutazione della durata dell’opera sull’esterno. Il Workshop servirà a realizzare con i partecipanti, dei piccoli lavori da installare in punti strategici del paese e un intervento collettivo di grandi dimensioni, che andrà incollato sotto agli archi tamponati del ponte carrabile di San Quirico d’Orcia.

Jacopo Pischedda U.S.A.–N.A.T.O.” (2017) particolare dell’opera, dipinto acrilico su carta da modello 17×4 metri, Palazzo dell’Accoglienza Castellina Scalo Monteriggioni (SI)

Le 40 opere degli studenti che comporranno la mostra di Palazzo Chigi e l’esposizione di sculture che sarà allestita negli Horti Leonini per l’edizione FNV 2019 (27/07-30/09), saranno selezionate dalla curatrice attraverso sopralluoghi nelle Accademie d’Arte dal 27/05 al 10/07, scelte in base alla loro attinenza al focus della mostra. Le opere per la parte esterna saranno realizzate in materiali effimeri o idonei alla location per la quale non esiste assicurazione. I dipinti saranno allestiti nel Museo di Palazzo Chigi, mentre le performance e i workshop si terranno in entrambi gli spazi Palazzo e Horti. Per il periodo di allestimento e durante i workshop (15/07-30/07) gli artisti saranno alloggiati presso l’ostello del Pellegrinaio, ospiti del Comune di San Quirico d’Orcia e avranno a disposizione un pasto al giorno, fornito dalle Mensa di San Quirico (dal lunedì al venerdì). Si prevede l’assunzione di un ufficio stampa esterno, un lancio pubblicitario sui canali di settore e la realizzazione di un catalogo alla fine lavori 30/10.

Benedetto Cristofani (Siena 1984) è l’artista emergente e illustratore internazionale al quale abbiamo chiesto aiuto per la veste grafica di Forme nel Verde 2019: http://www.benedettocristofani.net/

Benedetto Cristofani: ANTIFRAGILE – FNV 2019