Val d’Orcia, cosa vedere, dove mangiare, dormire e comprare Consigli per vivere al meglio la valle inserita nella lista dei siti Unesco, soprattutto il borgo di San Quirico; imperdibile: Forme nel Verde – di Federico Minghi

La Val d’Orcia, è stata inserita nella lista dei siti UNESCO come paesaggio culturale dal 2004. Definita come “… rapporto inscindibile e perfetto tra natura e civiltà che forse  non ha un eguale così armonioso ed equilibrato in nessun altro luogo del Bel Paese. E’ un eccezionale esempio del ridisegno territoriale del primo Rinascimento, che illustra gli ideali di buon governo e la ricerca estetica che ne ha guidato la concezione. Celebrata dai pittori della scuola senese, la Val d’Orcia è divenuta un’icona del paesaggio che ha profondamente influenzato lo sviluppo del pensiero paesistico”.

Il borgo di San Quirico si trova in questo splendido territorio in cima ad una piccola collina che offre viste mozzafiato in ogni stagione dell’anno. Forse non tutti sanno che lo splendido borgo di San Quirico  si trovava lungo la Via Francigena e  nel periodo medioevale fu tappa importante per molti  Pellegrini per  ristoro, assistenza e scambi commerciali.

Anche oggi si trova in un punto strategico  a metà strada tra altre due perle come Montalcino e Pienza; comunque di sicuro vi accorgerete di essere arrivati nella Val d’Orcia grazie ai famosissimi cipressi, tappa di turisti e fotografi,  che,  isolati su armoniose colline, sono divenuti il simbolo inconfondibile della meravigliosa Val d’Orcia.

Ecco 7 cose da vedere a San Quirico d’Orcia:

Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta E’ una splendida chiesa romanica con elementi gotici e barocchi, caratterizzata da tre bellissime entrate con sculture di leoni e tre portali di stili differenti. 

Il primo portale è romanico in pietra arenaria e travertino, il secondo è decorato, il terzo è un incrocio tra il romanico e il gotico. L’interno a una navata contiene l’opera più pregevole, lo splendido polittico di Sano di Pietro.

Palazzo Chigi  Edificio storico barocco del XVII sec., eretto da Carlo Fontana per il Cardinale Flavio Chigi, appare come un’imponente struttura di pietra in contrasto con gli edifici circostanti. Oggi sede del Comune e del Centro per lo Studio del Paesaggio e del Giardino della Fondazione Tagliolini. Al secondo piano ci sono ampie sale per mostre e convegni.

Horti Leonini Splendido esempio di giardini all’italiana, furono donati nel 1581 da Francesco I de’ Medici a Diomede Leoni, da cui prendono il nome. E’ un raro esempio di giardini senza villa, concepiti non per essere goduti da un proprietario, ma per la gioia di poterli far visitare a tutti i pellegrini del vicino Spedale della Scala. I giardini hanno al centro una bella statua di Cosimo III de’ Medici e qui si trovano inoltre i resti della Torre del Cassero, un’ antica torre medievale di oltre 39 metri, che purtroppo andò distrutta nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Dalle mura fortificate che circondano gli Horti, è possibile godere di una magnifica vista sulla Valdorcia, a partire dal Monte Amiata fino a Pienza e Montepulciano.

Chiesa di San FrancescoDetta anche Chiesa della Madonna in quanto sull’altare maggiore è conservata la Madonna Annunciata attribuita ad Andrea Della Robbia, risalente all’inizio XVI secolo, traslata dalla cappella rurale di Vitaleta nel 1870. Fra le opere importanti, l’Angelo Annunciante e la Vergine Annunciata, statue lignee policrome di Francesco di Valdambrino (inizio XV secolo); la Visitazione di Ventura Salimbeni (inizio XVII secolo); un Crocifisso di scuola senese (prima metà del XV secolo); l’Immacolata Concezione e la Predica di san Giovanni Battista (1597) dell’Empoli.

Chiesa di Santa Maria Assunta o di Santa Maria ad Hortos in quanto era circondata dagli orti che diverranno gli Horti Leonini. La magnifica pieve romanica in pietre squadrate di travertino ad unica navata, con uno straordinario gioco di luci all’interno, è semplice e suggestiva. Merita una visita il “Giardino delle Rose”. 

Imperdibile: Forme nel Verde

Da cinquant’anni Forme nel Verde è l’appuntamento del Comune di San Quirico d’Orcia che sa proporre i maggiori artisti dell’arte contemporanea nella cornice dei cinquecenteschi Horti Leonini. Al terzo anno sotto la direzione della curatrice Gaia Pasi che con grande competenza ha sviluppato la rassegna puntando ai giovani artisti under 35 e stringendo una lungimirante collaborazione con le due Accademie delle Belle Arti di Carrara e di Firenze, facendo diventare la manifestazione una delle più interessanti d’Italia. 

Fino al 30 settembre sarà possibile visitare gli Horti leonini allestiti con oltre 80 opere dei migliori studenti delle Accademie toscane, tra i quali Amedeo Desideri, Silvia Scaringella e Saverio Bonelli. Dopo la collaborazione con Maurizio Cattelan nel 2018, quest’anno l’ospite d’onore è Michelangelo Pistoletto con il Terzo Paradiso. A palazzo Chigi seconda sede della kemesse sarà possibile ammirare le opere pittoriche di 40 studenti e “Age of Unreason” un progetto speciale dell’artista romano Maurizio Savini.

Da visitare: Birrificio San Quirico ( https://birrificiosanquirico.it/ )

Nella terra dei grandi rossi, a pochi chilometri dal Brunello di Montalcino e dal Nobile di Montepulciano, aprire una birreria è stata una bellissima sfida vinta dal fondatore Roberto Rappuoli che dal 2008 produce birre di qualità ricevendo premi e riconoscimenti.  Al Birrificio San Quirico le antiche tradizioni dell’arte birraia si coniugano con le più moderne e avanzate ricerche scientifiche: in partnership con l’Università di Siena e con il CERB (Centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Birra) dell’Università di Perugia è stato siglato un accordo finalizzato ad un progetto di ricerca – unico nel suo genere in Italia – volto ad indagare le proprietà ed i possibili utilizzi delle piante autoctone della Val d’Orcia nella produzione della birra.

Da segnalare Catharina – in omaggio a Santa Caterina da Siena che in Val D’Orcia si ritirava in preghiera – la prima birra artigianale al mondo aromatizzata con le spezie tipiche del panforte: pepe, cannella, noce moscata, chiodi di garofano, miscelate in una combinazione “segreta” ed esclusiva.

DOVE MANGIARE

Trattoria Osenna (https://www.trattoriaosenna.com) cucina tipica toscana, pasta fatta in casa, carne allevata in zona, cantina tra le migliori d’Italia

Ristorante la Taverna del Barbarossa (http://residencecasanova.it/sito/index.php/it/ristorante) cucina tipica con vista spettacolare

Wine Bar Intralci (http://www.intralciwinebar.com/) ottimi vini cucina tipica rivista

Osteria Perillà (https://www.osteriaperilla.it/it/home/) raffinata proposta gastronomica

APERITIVI

Bar Centrale  in Piazza della Libertà, cordialità ottimo banco salati e dolci e cocktails originali

DOVE DORMIRE

Hotel Casanova (http://residencecasanova.it/sito/index.php/it/spa-casanova) piscina e spa interna con sauna spettacolari

Historic Luxury Capitano Collection (https://www.palazzodelcapitano.com/) location molto Romantiche e ricercate 

Adler Thermae a Bagno Vignoni (https://www.adler-resorts.com/it) vacanza termale da sogno in un paesaggio a 5 stelle

Agriturismo Il Rigo (http://agriturismoilrigo.com) fattoria di charme con ottima cucina

DOVE ACQUISTARE 

Podere Forte (http://www.podereforte.it/) biologico e biodinamico, una delle più belle aziende del territorio 

vedi articolo originale: https://www.panorama.it/societa/val-dorcia-cosa-vedere-mangiare-dormire-comprare/?fbclid=IwAR0ghWksbF0Ljta_OU_813DDs3EARAtKrGQ60KeIs3UUJtSx0lZTcIF5hM0#gallery-0=slide-1